La storia

"Una ventina di amici, ritrovatisi a Torino per festeggiare la ormai lontana laurea in Ingegneria, accoglievano la proposta di uno di essi intesa a rafforzare i legami che uniscono coloro che nella stessa Scuola hanno fatto i loro studi.

 All’appello dei promotori risposero con entusiasmo e incoraggiante plauso vecchi e giovani, lontani e vicini, cui pareva, aderendo, di rivivere gli anni più belli trascorsi al Valentino. E così l’Associazione Amichevole fu fondata”.

Ing. Oreste Lattes di Roma, Presidente dell'Associazione Alumni, 1911

L’Associazione è nata nel 1908 con la denominazione di Associazione Amichevole tra gli Ingegneri ex Allievi del Politecnico.



In tale anno un gruppo di colleghi, riuniti a Torino per festeggiare il 35° anniversario della laurea, conseguita nel 1872, deliberavano unanimemente di costituire l’Associazione Amichevole invitando tutti gli altri ex Alunni ad aderirvi. Ci pare importante ricordare i nomi dei soci fondatori, rappresentanti non a caso molte regioni d’Italia: Salvatore Artom di Asti, Alessandro Bianchi di Cogoleto, Luigi Bologna di Torino, Angelo Bottiglia di Torino, Francesco Cantoni di Casale Monferrato, Siro Colombani di Carbonara al Ticino, Carlo Gallarini di Pisa, Ernesto Ghiotti di Torino, Alberto Girola di Torino, Angelo Lambert di La Spezia, Oreste Lattes di Roma, Gaetano Manzi di Pavia, Giuseppe Morelli di Torino, Ermenegildo Perini di Vestignè, Ernesto Mossi di Genova, Risbaldo Nuvoli di Torino, Francesco Sburlati di Ricaldone, Francesco Serena di Ravenna, Leopoldo Signorini di Genova e Luigi Zunino di Torino.

Nella sua prolusione al 1° Congresso Nazionale dei “Valentiniani” (così venivano allora denominati gli ex alunni del Politecnico) tenutosi a Torino nel Settembre del 1911 in occasione dell’Esposizione Internazionale per il Cinquantenario dell’Unità di Italia alla presenza del re Vittorio Emanuele III, l’Ingegnere Oreste Lattes di Roma, allora Presidente in carica, ricordava con soddisfazione:
“Or sono circa tre anni, una ventina di amici dimoranti in città diverse, ritrovatisi a Torino per festeggiare la ormai lontana laurea in Ingegneria accoglievano la proposta di uno di essi intesa a rafforzare i legami che uniscono coloro che nella stessa Scuola hanno fatto i loro studi. L’idea non era nuova, perché analoghi sodalizi fiorivano da anni all’estero e già una Società consorella presso il Politecnico di Milano ci aveva preceduti. La proposta incontrò subito favore, forse perché vi predominava la nota sentimentale che vibra sempre malgrado l’apparente incalzante scetticismo. Non occorre quasi definire lo scopo dell’Associazione; esso fu per così dire intuito; ed all’appello dei promotori risposero con giovanile entusiasmo e con incoraggiante plauso vecchi e giovani, lontani e vicini, cui pareva, aderendo, di rivivere gli anni più belli trascorsi al Valentino. E così l’Associazione Amichevole fu fondata”.

Alto tasso di adesione e diffusione nazionale


È interessante osservare dai dati del 1911 che il numero dei soci era pari al 30% dei laureati, valore assai elevato e paragonabile a quello che si riscontra attualmente nella Associazioni di ex-Allievi delle più note Università Tecniche straniere, in cui lo spirito di corpo è tuttora molto vivo, favorito anche dalla maggior specializzazione e dal minor numero di studenti.

Dalla stessa fonte del 1911 si constata inoltre che, esclusa Benevento, allora aveva solo due laureati residenti, tutte le Province italiane avevano almeno un socio dell'Associazione per un totale di 1469.

Vent'anni di Congressi 


La vita dell'Associazione è proseguita negli anni successivi seguendo le disposizioni dell'articolo VI dello Statuto relativo all'organizzazione di un Congresso Nazionale degli ex-alunni ad intervalli non maggiori di un quinquennio.

Il 1° Congresso fu, come accennato, quello svoltosi nel 1911 e precisamente dal 25 al 27 Settembre. 
Il 2° Congresso si tenne nel 1914, dal 31 maggio al 2 giugno ed in tale circostanza veniva apposta al Castello del Valentino la lapide commemorativa del Cinquantenario della Scuola, offerta al Politecnico da parte dell'Associazione.
Riprende l’attività dell’Associazione dopo la forzata stasi negli anni della prima guerra mondiale e il 22 Aprile 1922 ebbe luogo a Torino il 3° Congresso, in concomitanza con il Congresso dell'Associazione Nazionale degli Ingegneri Italiani.
Il 4° Congresso si tenne in occasione dell'Esposizione Universale di Torino del 1928 e si svolse il 6 ottobre di tale anno.Il 5° Congresso dei "Valentiniani" ebbe luogo come sempre a Torino il 23 maggio 1931.

Negli stessi anni veniva mantenuto l'impegno sancito dall'art. III dello Statuto di pubblicare regolarmente l'Annuario dei Laureati: gli ultimi Annuari conservati nell'archivio dell'Associazione sono quello del 1930 e del 1933.
Nell'archivio non esiste purtroppo alcuna documentazione successiva al 1933. 
È probabile che in questo periodo l’Associazione abbia sofferto delle restrizioni applicate alle Associazioni non fasciste nel periodo successivo agli anni trenta in cui gli ingegneri erano stati raggruppati nel Sindacato fascista nazionale, periodo poi prolungatosi durante tutto il secondo conflitto mondiale e per gli anni immediatamente successivi. 
Tuttavia l’Associazione si mantenne in vita grazie all’ingegnere Carlo Andreoni, Presidente dell’Associazione, al Sen. Ing. Tournon e al Professore Albenga.

L'identità si consolida
 

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, esattamente nel 1951, l’Associazione viene ricostituita per iniziativa di un gruppo di ex Allievi. 
Promotori della rivitalizzazione l’ingegnere Aristide Micco eletto Presidente e l’ingegnere Vittorio De Bernochi. 
Nuova denominazione “Associazione Ingegneri ed Architetti del Castello del Valentino-ex-Allievi del Politecnico”.  
Nel 1959, l'Associazione collabora attivamente con il Politecnico , di cui era allora Rettore l’ingegnere Antonio Capetti, per le celebrazioni del centenario della Scuola cooperando alla stampa e alla diffusione della Storia del Politecnico di Torino dell’allora Preside della Facoltà di Architettura professore Giuseppe Maria Pugno

Cultura, collaborazioni e premi di eccellenza

 

Nel 1963, in occasione della Mostra del Barocco, l’Associazione promuove un Centro Studio Barocco Piemontese alla Palazzina di caccia di Stupinigi. Negli anni successivi l’Associazione collabora costantemente con il Politecnico: vengono istituiti i primi premi di laurea tra i quali Andreoni e d’Ovidio per volontà della dottoressa Maretta Andreoni e il premio Vallauri, tutt’oggi attivi.

Anna Maria Cornaglia: la prima donna al vertice dell’Associazione

 

Nel 1986, l’ingegnere Aristide Micco, dopo 37 anni di presidenza, rassegna le dimissioni. 
Il nuovo Consiglio Direttivo elegge Presidente dell’Associazione l’ingegnera Anna Maria Cornaglia.

All’ingegnere Micco viene conferito dal Presidente della Repubblica il diploma di Medaglia d’Oro ai benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte. Il riconoscimento è stato consegnato dal Rettore del Politecnico, prof. Stragiotti, durante la cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico 1986-87, con la seguente motivazione:

“Dell’ingegnere Micco si sottolinea la meritoria attività svolta come Presidente dell’Associazione Ingegneri e Architetti Castello del Valentino – di cui è stato fondatore, associazione particolarmente benemerita in quanto promotrice di borse di studio a laureati del Politecnico, e di premi scientifici, fra cui il premio Modesto Panetti e il premio Eligio Perucca. Si ricorda inoltre il merito di aver promosso, in occasione del centenario dell’Ateneo, la pubblicazione e curato la stampa del volume Storia del Politecnico di Torino di G.M. Pugno.”

Convenzioni e leadership

 

Nel 1996, viene firmata una convenzione tra Politecnico e l'Associazione, a sigillo di un sodalizio consolidato nel tempo, da parte del Presidente Guido Bonicelli e del Rettore Rodolfo Zich.

Tre anni più tardi, viene adottata l’attuale denominazione dell’Associazione. Negli anni successivi si registra un significativo incremento degli iscritti e della loro partecipazione alle attività, in particolare all’Incontro annuale.

Dal 1999 al 2010 è Presidente l’ingegnere Giuseppe Tomaselli, a cui segue, nel triennio successivo, l’ingegnere Maurizio Scanavino.